Tag Archives: hollywood killerz

Still Intoxicated review on No Respect

Ho scaricato questo “Still Intoxicated” sul mio nuovo Meizu Mx2 (uhm, preferite l’Iphone 5? Contenti voi …) e che dire? Il secondo album dei torinesi HK mi sembra decisamente migliore del suo predecessore. La title-track e “Tied To Please Me” tracciano per bene le due rette all’interno delle quali si muove tutto il disco, nelle sue molteplici versioni (CD, vinile, download, …). Base punky-rock (si può dire?), chitarre che schizzano fuori da tutti i solchi, cori che aiutano un Harry tagliente ed “intossicato” come non mai. “A Moment Of Madness” e “Trash Me” seguono sugli stessi ritmi. Tre accordi ed una buona dose di adrenalina zuccherata che a me ricordano, e non poco, il miglior Michael Monroe. Non mi convince appieno il refrain di “Teenage Meltdown” che scappa un po’ troppo via, ma è solo un momento perché i nostri si riprendono immediatamente con la seguente “Distorted Emotions”. Nel booklet (dove noto subito di non essere citato tra i ringraziamenti!) apprendo di un Lollo (ex S.A.D.) stabilmente dietro le pelli. Adoro il suo modo di “spaccare i timpani”, mooooolto Backyard Babies (Peter Carlsson docet!), ed anche questo, unito ad una produzione più grezza rispetto all’esordio, impreziosisce un lavoro che dopo le esplosive “Dead N’ Alive” e “I.O.U.D” (la mia preferita) si accomiata con la bellissima “I Like The Way You Knock Me Down”, dove troviamo il singer dei Prima Donna a dare una mano. Bel disco!

Alessio C.

http://www.norespect.it/

Still Intoxicated review on Black Milk Magazine

Riecco gli Hollywood Killerz, dalla Motor City sabauda. Il nome un po’ banalotto non vi deve fuorviare: loro non sono i Tigertailz o i Britny Fox al sapore gianduiotto (cioè, mi sa che lo sono stati ai loro esordi, ma l’aria è cambiata), ma piuttosto una band di street glam punk’n’roll cazzuta. Si muovono in coordinate musical-geografiche tra il Sunset Boulevard e il Manhattan Lower East Side. Se amate Dead Boys, Heartbreakers, Demolition 23, Hormones, Hanoi Rocks, Smack, i Vibrators più rock e i D-Generation, questo dischetto vi farà godere e non poco. Anzi, parecchio. In alcuni frangenti li trovo lievemente troppo glam per i miei gusti, ma il problema è che loro sono giovani(li), capelluti e con il look giusto… e per un signore come me, di mezza età, pelato e col fisico da roadie degli Skrewdriver dopo la seconda lobotomia, risulta difficile entrare al 100% in quell’universo. Ok: a parte le mie stupidaggini, bravi davvero.

Andrea Valentini

[Consigliato a: glam punx al bagnetto, figli illegittimi e legittimi di Michael Monroe, street rocker dalle buone maniere]

http://blackmilktemporary.wordpress.com/2013/05/03/the-wild-brunch-33-across-yourself-hollywood-killerz-the-neigers/

Still Intoxicated review on Slam!

A due anni dall’album d’esordio tornano alla carica i torinesi Hollywood Killerz e lo fanno in grande stile, il nuovo “Still Intoxicated” è infatti disponibile sia nel classico formato CD che in vinile (LP a tiratura limitata di 300 copie) e viene accompagnato dallo sfiziosissimo 7” “Trash Me”, disponibile in sole 100 copie.

La formazione ha subito alcuni assestamenti: con l’ingresso in pianta stabile di Blackie (ex-Deleeders) al basso, Dome è passato alla chitarra sostituendo il defezionario Juri e dietro le pelli troviamo il mitico Lollo (S.A.D, Francesco C, Dari), uno che in quanto a classe, potenza e voglia di divertirsi non teme confronti. Il lavoro è autoprodotto e distribuito da Area Pirata, inoltre con l’acquisto del vinile è disponibile un codice per il download digitale dei brani. Ancora li? Su su, correte a prenotarlo!

La formula è quella ormai consolidata di un glampunk tagliente ed abrasivo, la cui matrice sonica si sviluppa sull’asse New York-Stoccolma, non è poi così difficile cogliere i punti fermi cui la band volge lo sguardo da quando il buon Simone “Deadend” Parato si occupa della seconda chitarra: Dead Boys, D-Generation, Michael Monroe & Demolition 23, Backyard Babies.

Certo qualcuno potrebbe obiettare sull’originalità della proposta, ma per quanto mi riguarda sono convinto che il rock’n’roll, tanto più in queste sue derive cazzute e degenerate, non può e non deve essere “originale”, pena il rischio di diventare musica “altra”. La parola chiave per distinguersi nella straripante marea di band che negli ultimi anni ha inondato anche la nostra penisola semmai è “personalità” e direi che i ragazzi ne hanno da vendere.

Il sound rispetto al primo album è più aggressivo e domina incontrastata un’attitudine “straight in your face”, ‘sti cinque filibustieri picchiano duro e tirano dritti col vento in poppa, ma lo fanno dannatamente bene. Perfino un vecchio babbione come me, che dopo alcune tracce di “Total 13” dei Backyard Babies o del primo Hellacopters sentiva il bisogno di staccare, riesce ad arrivare tutto d’un fiato all’ultima nota con l’entusiasmo di un adolescente e sferrando calci come un mulo.

Le mie highlights sono “Tied To Please Me” che, forse anche per la presenza del Metius come special guest, fa tanto ultimi STP, “Your Skin Belongs To Me” e “Suburban Babe” (ancora con lo zampino del Metius), entrambe con un maledetto appeal da localaccio newyorkese e la maleodorante “Trash Me” (sarà l’affinità elettiva con il mio nickname ma sto pezzo mi fa proprio gongolare, soprattutto nella versione alternativa, con un inserto di sax suonato da….naaah….ancora Il Metius!).

Onestamente è difficile stilare una classifica, l’album si mantiene su ottimi livelli dalla tiratissima title-track a “Teenage Meltdown” che potrebbe appartenere al songbook di Sua Maestà Michael Monroe; dalla riuscitissima cover degli Stones “Rocks Off”, presente solo su LP alla decadente “I Like The Way You Knock Me Down”, con il ritornello più ruffiano del lotto, b-side del singolo e bonus del digital download, cantata a due voci con Kevin Preston dei Prima Donna. Non era facile bissare il risultato ottenuto con l’eccellente “Dead On Arrival”, ma a quanto pare i ragazzi ci sono riusciti. Ancora una volta: chapeau!

Gaetano “Trash69” Fezza

http://www.slamrocks.com/2013/05/02/hollywood-killerz-still-intoxicated/

Dead On Arrival review on Rock Rebel Magazine

Gli Hollywood Killers giungono finalmente al loro debutto “ full lenght” con Dead On Arrival. Dopo aver infiammato i cuori dei glamster italiani con il loro precedente Ep Back To Devastation Boulevard, i ragazzacci di Torino ci deliziano con un potentissimo album di Street/Glam/Punk. Il ritmo che il dischetto sprigiona ci riporta indietro di almeno una ventina d’anni e più. Band come Hanoi Rocks, Guns n’ Roses, Jetboy hanno fatto scuola e gli Hollywood Killerz dimostrano di aver imparato la lezione alla perfezione. Quello che colpisce subito è la freschezza del suono che si fonde egregiamente con la voce di Harry. Il singer infatti possiede un timbro sporco e graffiante che rappresenta un valore aggiunto alla qualità del disco. Il Cd si apre con 700.000, song di impatto che mi ricorda molto i Demolition 23 di Michael Monroe con il suo tiro a metà strada tra punk e glam. Il pregio degli Hollywood Killerz è di saper coinvolgere l’ascoltatore con riff di chitarra sporchi e ruffiani conservando però un notevole sottofondo di melodia. Le tracks che si susseguono non hanno cali di tensione. Certo, rispettano i canoni del genere, ma risultano molto efficaci e in più fanno sbattere la testa più volte in un sano headbanging. Grey Celebrations e Luzury Depression sono a mio parere due piccoli gioiellini con il loro incedere che mi ricorda a tratti i The Wildhearts. Ottime la power ballad How (Could I). Quello che colpisce della song in questione è soprattutto il suo inizio dolce che poi esplode con un adrenalinico chorus (con un giusto supporto potrebbe davvero diventare un hit single!). Da citare ancora All Tomorrow’s Party, vero inno al divertimento, Our Memories May Be Right che fa un po’ il verso ai Sex Pistols e Lovecrush, live song per eccellenza dotata di un “tiro” spettacolare. Il cd si conclude con la seconda ballad, la semi-acustica More Than It Hurts You che ci regala un colpo di dolcezza dopo tutte le scariche di rock n roll ad alto voltaggio che ci hanno investito.

In definitiva i nostri ragazzi hanno confezionato 13 canzoni che incarnano e sprigionano adrenalina da tutti i pori. Sono certo che saranno un gruppo da tenere in debita considerazione in un prossimo futuro. Consigliato a chi vive di Rock n’ Roll e a chi cerca ancora le sonorità della Los Angeles dei tempi che furono.

Recensione di Fabrizio Tasso

http://www.rockrebelmagazine.com/cd-reviews-pag-63-hollywood-killerz-misachenevica-sebastien-fair-warning/

Dead On Arrival review on SINISTER ANGELS REALM

Italian glam rock punksters unleash Dead On Arrival upon us, their debut album which can be best described as classic 80’s influenced glam /sleaze / punk / hair metal ala the likes of Hanoi Rocks Tigertailz and Wrathchild etc. They pull it off really well, almost single handedly creating a glam scene back in their native Italy with the forming of Italy’s longest running Glam festival ‘Glam Attakk’,

The 13 tracks on show here showcase the different sides to Hollywood Killerz, from the glam punk rage of 700.000 and Lovecrash to the hard-rock-meets-disco-beat of Over & Over. How (Could I) is a slow moody power ballad whilst Through The Sand and Our Memories Could Be Right show case the experimental side to the bands song writing.

A solid debut, I look forward to hearing more from these guys!

rating – 8/10

http://sinisterangelsrealm.blogspot.com/2010/12/hollywood-killerz-dead-on-arrival.html