Dead On Arrival review on Ondalternativa

I torinesi “Hollywood Killerz” ci offrono, con quest’album, una bellissima carica di glampunk. Un buon lavoro discografico, carico, energico, da sobbalzo. Le tracce scorrono e quasi non te ne accorgi, non ti annoi, hai voglia di risentirle, di divertirti ancora!

Partiamo con “700.000”, che avvia l’album con una buona dose di punk-rock, continuiamo con “Grey Celebrations” e “Luxury Depression”, con stacchi fatti benissimo e pieni di carica ed adrenalina. Dal punk-glam-rock ci muoviamo verso il rock con una bellissima ballad, “How(Could I)”, con un bel pianoforte che accompagna la strofa, una melodia molto coinvolgente, degli ottimi stacchi ed un buon raddoppio di voci, e, in successione, torniamo verso il punk con “Going Down”, un pezzo molto divertente ed esaltante, che ti fa alzare in piedi e saltare a tempo, senza tregua. “All Tomorrow’s Parties” si introduce con un bel solo di chitarra e ci riporta al rock, ci catapulta verso la metà degli anni ’80 e ci travolge con la sua energia. Si continua con il rock fino ad arrivare all’ultima traccia, “More Than It Hurts You”, la seconda ballad dell’album, coinvolgente, sentita, da riascoltare un centinaio di volte. Le influenze dell’album sono molto evidenti, si passa dall’hard rock degli anni ’80 al punk, post punk e punk-rock degli anni ’90. La band è messa molto bene strumentalmente, partendo dalla batteria, molto presente e molto efficace, passando per le chitarre ed il basso, che riescono a tenere molto bene i riff, arrivando alla bella voce graffiante del cantante. Da apprezzare, ed anche molto, i vari guitar solos sparsi nell’album. Sempre azzeccati, mai banali, senza tentativi di estremizzare, di esagerare, ma concordi all’andamento del pezzo, che variano dai bending graffiati in perfetto stile hard-rock ai solo-riff del punk.

In conclusione direi che questo è decisamente un album da ascoltare ed apprezzare, e per dirlo con le parole della band, “it’s the perfect soundtrack for a quiet weekend of disorder”

Buon ascolto!

Marco “John”

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